Breve storia dell'astrobiologia
Prima parte
Dall'atomismo greco alla rivoluzione copernicana
Epicuro ed Aristotele
Per gli atomisti greci, come Democrito, Lucippo ed Epicuro, tutto nasce dallo scontro fra atomi. Atomos: unità indivisibile, elementare. Gli atomi sono infiniti e infinito e l'universo in cui si muovono liberamente. E se il cosmo è un pullulare di particelle piccolissime, possibili sono altri mondi simili al nostro. Il concetto verrà ripreso più tardi - spiega l'astrofisico Amedeo Balbi - da Lucrezio nel "De rerum natura"(l'opera è anche scaricabile da internet).
Oggi sappiamo che la visione epicurea è molto aderente alla realtà, tuttavia gli atomi non sono infiniti.
L'atomismo del V e IV secolo a.C. verrà ben presto abbandonato, quanto meno nel pensiero dominante. Bisognerà aspettare addirittura Einstein, Planck, Dirac, Eisenberg, Fermi e gli altri per poterne trattare scientificamente.
Predominante, fino al tardo Medioevo, sarà la visione aristotelica che non prevede la possibilità di altri mondi all'infuori della Terra. Nella Fisica di Aristotele, vi sono i quattro elementi naturali: Terra, Fuoco, Aria, Acqua. La Terra cade verso terra. Il fuoco fugge via, ma ha bisogno dell'elemento centrale. In mezzo, ci sono aria e acqua. Il nostro mondo occupa il posto centrale del cosmo, di conseguenza non ve ne sono altri, se no la Terra non saprebbe in quale centro cadere. Quale sarebbe il centro di più mondi? Il pensiero aristotelico sconta i limiti di visione del proprio tempo. Non esiste,infatti, un punto privilegiato dell'universo. Il centro dell'universo non è la Terra, non è il Sole, non è Andromeda: ogni punto ha la stessa valenza di qualunque altro.
La visione cristiana.
L'avvento del cristianesimo, conserva la visione geocentrica aristotelica. Diventa però essenziale l'azione divina. Questo lungo periodo storico che parte dal primo secolo e si estende fino a oltre il 1600 è caratterizzato da un dibattito non di rado aspro all'interno del mondo ecclesiale. Il potere di Dio si estrinseca solo in questo mondo o altre terre sono possibili?
Per Tommaso d'Aquino, filosofo e religioso, l'esistenza di una sola realtà non limita il potere divino perché la sua potenza si manifesta tutta nell'unico mondo esistente. E' la posizione ufficiale della Chiesa. La Terra è il centro di tutto, il Sole e gli altri astri le ruotano intorno. Centrale diventa anche la posizione dell'uomo. Tale centralità verrà scardinata qualche secolo più tardi dal darwinismo. Ne parleremo la prossima volta. Non mancano certo i distinguo, all'interno della chiesa, che invece non scorgono nell'esistenza di altri mondi un limite alla potenza di Dio ma la sua vera espressione.
La rivoluzione di Copernico.
E' nel 1543 che inizia la prima grande rivoluzione filosofica e scientifica. Niccolò Copernico (1473 - 1543), astronomo, matematico, religioso e studente di diritto canonico, con i suoi studi, con le sue osservazioni, toglie la Terra dal centro dell'universo. Al centro c'è il Sole, e sono la Terra e gli altri pianeti che gli orbitano attorno. E' un salto concettuale notevole. Il tramonto del geocentrismo schiude le porte all'esistenza di nuovi mondi. La nostra realtà non è la sola e dunque non è quella privilegiata nel disegno divino.
I suoi lavori verranno raccolti nell'opera "De revolutionibus orbium caelestium" - Sulle rivoluzioni delle sfere celesti - che però verrà pubblicata quando Copernico è sul letto di morte. Uomo riflessivo e cauto, non pubblicò in vita il risultato dei suoi sforzi. Anche se egli non intendeva dare il via ad un nuovo fronte filosifico, piuttosto desiderava contribuire all'osservazione pratica e alla teoria. Le visioni rivoluzionarie del suo pensiero saranno però inarrestabili.
Una delle prime conseguenze è il Principio di pienezza, che vede in Giordano Bruno (1548 - 1600) uno dei massimi esponenti. L'universo è pieno ed infinito e si espande in uno spazio altrettanto infinito in cui si manifesta Dio. Bruno: filosofo, scrittore, predicatore, mette nero su bianco che altri pianeti con altri abitanti sono possibili. Finirà sul rogo non solo per la sua interpretazione filosofica del creato ma perché eretico.
Sarà Giovanni Keplero ad aderire al suo pensiero e in un'opera chiamata Somnium immagina una Luna simile alla Terra abitata da esseri come noi.
Anche Galileo Galilei scoperse delle similitudini geologiche fra la Terra e il nostro satellite, tuttavia non si pronuncerà mai circa il dibattito sull'esistenza di altre realtà e altre specie umane.
Una visione simile a quella di Keplero la fornisce John Wilkins nel suo "La scoperta di un mondo sulla Luna". Un racconto fantastico che narra di ipotetici abitanti della Luna.
Newton e gli altri.
Intanto si fa strada l'idea che le stelle sono astri come il Sole. Newton descrive le ragioni fisiche del moto di rivoluzione dei pianeti, ma non reputa necessaria l'esistenza di altri pianeti come la Terra pur intrattenendo un dialogo epistolare con un autore del tempo convinto dell'esistenza di mondi alternativi al nostro.
In uno dei più aspri scritti contro il dogmatismo religioso "L'età della ragione", Thomas Paine (1737 - 1809), sostiene non si può al contempo credere nella redenzione e nell'esistenza di più mondi abitati. O esistono i mondi o ne esiste uno solo in cui è possibile la redenzione. Tuttavia la posizione appare poco ragionevole. Resta poco chiaro, infatti, perché Dio non possa fare altrove ciò che ha previsto per la Terra.
Non vi è alcuna legge fisica che possa stabilire se la Terra debba o non debba essere unica.
Siamo ormai nell'800 inoltrato quando lo scrittore William Whewell (1794 - 1866) spiega che la similitudine fra la Terra e gli altri pianeti non è così scontata. Infatti, la storia della specie umana è ben più breve rispetto alla storia del nostro pianeta. Quasi insignificante. Dunque, perché dovrebbe assumere una significanza maggiore da qualche altra parte? Insomma, se la formazione della vita è stato un evento così straordinario, difficile, casuale, è davvero arduo pensare che si possa essere replicata in un altro pianeta.
E come vedremo la prossima volta questa è la posizione di molti biologi: la vita sulla Terra - spiega ancora Amedeo Balbi, in uno dei suoi convegni - per molti studiosi di biologia è davvero un evento eccezionale.