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Andromeda

28/04/2025 09:15

Marco Morana

Culture , Science , energia, universo, materia, andromeda, luna, fisica quantistica, atomo, quark, cosmo, vuoto,

Andromeda

I ghiacciai testimoniano lo stato di salute del nostro pianeta. In montagna, nelle calotte polari gli strati di neve accumulano sostanze

                    L'effetto delle attività umane sui ghiacciai - Prima parte

I ghiacciai testimoniano lo stato di salute del nostro pianeta. In montagna, nelle calotte polari gli strati di neve accumulano sostanze le cui concentrazioni variano a seconda della composizione atmosferica dell'epoca. 

Valeria Lencioni è idrobiologa ed entomologa presso il Museo delle Scienze di Trento. Da anni si occupa di cambiamenti climatici. E' autrice di un bellissimo articolo pubblicato dalla rivista le Scienze, nel numero di Aprile, per un reportage sull'impatto umano nei ghiacciai.

(Le informazioni per scrivere il presente pezzo, sono attinte proprio dalla sua pubblicazione).

Le correnti portano in quota composti organici e metalli prodotti in aree industrializzate o con agricoltura intensiva. Queste sostanze, non biodegradabili, hanno un potenziale cancerogeno non indifferente e risultano dannosi per l'ambiente. Si tratta di pesticidi,  diossine che il vento trasporta anche a lunga distanza e possono rimanere intrappolati nei ghiacchiai. 

"La pioggia e la neve facilitano il trasferimento di questi composti dall'atmosfera al suoloe sui ghiacciai che li accumulano - scrive Valeria Lencioni - agendo come enormi trappole fredde". 

Le sostanze vengono poi trascinate a valle dai torrenti, una volta che i ghiacciai si sono sciolti. L'aumento della temperatura globale gioca un ruolo determinante.  Gli strati di ghiaccio si fondono, alcuni elementi si accumulano per decenni e oggi ne

è vietato l'utilizzo per l'alta tossicità. Tra questi accumuli c'è il noto DDT, potente pesticida, usato anche contro la malaria.

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A partire dal 1939 ne è stato fatto largo uso, per essere vietato a partire dagli anni '70 prima negli States e quindi in Europa. 

Poi ci sono i policlorobifenili (PCB): una sintesi del petrolio con aggiunta di benzene, venivano utilizzati come isolanti in condensatori e termosifoni o in applicazioni come vernici, resine, colle e masse di sigillatura dei giunti negli edifici. L'elenco comprende ulteriori impieghi. L'uso ne è stato regolato sempre negli anni '70. Si diffondono nell'ambiente a causa delle combustioni di rifiuti domestici e industriali.Raggiungono le zone più remote del pianeta, complici: acqua, vento e alcune specie migratorie. DDT E PCB, si sono accumulati in grandi quantità nel corso degli anni e sono destinati adiffondersi nell'ambiente tramite i ghiacciai. 

Nei ghiacciai si annidano sostanze radioattive sprigionate dall'esplosione di Chernobyl nel 1986. Alcuni residui provengono dai test nucleari svolti durante gli anni della Guerra fredda.

"Sempre dal passato - scrive ancora Lencioni - affiorano i reperti della prima guerra mondiale, tra il 1914 e il 1918, sui ghiacciai aplini dove si sono cambattute le battaglie tra Italia e impero austro ungarico".

Questi reperti presenti nel ghiacciaio dell'Adamello, fra Lombardia e Trentino e nel Presena (sempre in Trentino), diventano veicolo di inquinamento. L'azione di aria e acqua li corrode e libera metalli pesanti come piombo, nichel e antimonio. 
 

Altri pesticidi di uso comune e sostanze chimiche usate nell'industria della cosmetica e dell'igiene personale, detti CUP, vengono trasportati a lunghe distanze quando entrano nell'atmosfera. Solubili in acqua, richiedono anni per essere smaltiti dal terreno e si accumulano nei ghiacciai. Farmaco ad ampio spettro è il clorpirifos, usato come insetticida specie nei meleti di montagna ed efficace contro gli insetti omotteri.

I ricercatori hanno rilevato, in tutto l'arco alpino, la presenza di tale e altri pesticidi nelle acque di fusione di alcuni ghiacciai, fra i quali il Morteratsch nel Massiccio del Bernina o il ghiacciaio del Forni nel gruppo Ortles Cevedale.

Tracce non indifferenti sono state individuate in Spagna nei laghi glaciali dei Pirenei. Dopo anni di studi il clorpirifos è stato messo al bando dalla Commissione europea. Danneggia il DNA ed è responsabile della comparsa di alcuni tumori al seno e ai polmoni, provoca infertilità maschile. Mette a rischio lo sviluppo neurologico dei bambini, porta all'autismo e può causare deficit intellettivo. I ricercatori del Muse di Trento ne hanno testato la pericolosità analizzando metabolismo e comportamento di alcuni insetti che vivono nelle acque di fusione. 

"In particolare - continua nel suo articolo Valeria Lencioni - sono stati raccolti campioni di acqua e di animali nel ghiacciaio dell'Amola e del Mandrone - Adamello in Trentino. Si tratta di larve di ditteri chironomidi, gli unici insetti che riescono a colonizzare i torrenti glaciali, considerati ambienti estremi per la vita soprattutto a causa della loro bassa temperatura, prossima agli zero gradi Celsius per tutto l'anno. Anche piccole dosi traccia dell'ordine del milionesimo o del miliardesimo di grammo, come quelle riscontrate in natura,  possono alterare la loro capcità di alimentarsi e di nuotare, provocando la paresi delle larve".

 

La narrazione del nocivo impatto umano sui ghiacciai, tornerà col prossimo numero di

Andromeda.

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