Le forze mareali: l'altra faccia della gravità
La definizione allude all'effetto che la gravità lunare produce sugli oceani durante le maree. La forza di gravità non è omogenea: non si propaga in egual misura in tutti i punti dello spazio.
Tale caratteristica produce, sui corpi, uno stiramento nella direzione del centro gravitazionale e una compressione perpendicolare.
In presenza di oggetti cosmici con un enorme campo gravitazionale, quali sono i buchi neri, ha luogo la cosiddetta spaghettificazione dei corpi: vengono stirati un po' come uno spaghetto, appunto.
In questi casi la forza di gravità supera le forze di coesione della materia. L'effetto è legato alla dimensione dell'oggetto e alla differenza di gravità fra due punti vicini.
Il più delle volte l'azione delle forze mareali passa inosservata perché l'incidenza è minima. Le piante dei nostri piedi si trovano a circa 6.370.000 metri dal centro della Terra.
La testa di un uomo altro due metri sarà distante dal centro della Terra 6.370.002 metri. La differenza di gravità fra i piedi e la testa è data da 6.370.000/6.370.002 che ci restituisce una cifra piccolissima: 1,0000008. Uno scarto che vale appena il peso di 4 gocce d'acqua.
Sapendo che l'effetto mareale è tanto maggiore quanto più grande è l'oggetto sottoposto alla gravità, se ne ricava che per le cose molto grandi è maggiore la differenza di incisione fra un estremo e l'altro.
Consideriamo la forza di gravità che la Terra esercita sulla Luna. In media, la distanza del nostro satellite dal centro della Terra è di 382.584 kilometri per quanto riguarda la superficie a noi visibile. La parte in ombra dista 386.058 kilometri.
A conti fatti, risulta una differenza dell'effetto gravitazionale di 1,018 volte più grande in favore della superficie lunare visibile dalla Terra.
Le cose cambiano di molto vicino ad una stella parecchio densa: una stella di neutroni. Un cucchiano di tale materia pesa un miliardo di tonnellate. L'attrazione gravitazionale di questi oggetti è spaventosa. Superato il limite detto di Roche si percepiscono gli effetti di marea. Per un'astronave in orbita a tale "mostro", ad una distanza di 5000 kilometri dal suo centro, la trazione mareale sarebbe di 45 kilogrammi: se l'asse maggiore fosse puntato verso la stella. L'effetto gravitazionale in sé non sarebbe parecchio diverso da quello esercitato dal Sole sul nostro pianeta. Ma 45 kilogrammi di effetto marea sarebbero un'esperienza da non consigliare a nessuno. Ad una distanza di 34 kilometri dal centro della stella di neutroni qualsiasi cosa diverrebbe polvere.
Un corpo situato su una massa sferica viene attratto anche in senso longitudinale: "stirato" ai lati, oltre che per lungo. Più il corpo è grande, e piano in ordine allo spessore, più l'effetto longitudinale è piccolo. E rimane piccolo persino nei pressi di una stella di neutroni perché, a siffatte forme, prevale la trazione verso il centro.
Ma nell'uno e nell'altro caso, è un'esperienza che non vi suggerirei affatto.
Fonti: "IL COLLASSO DELL'UNIVERSO" - la storia dei buchi neri- di Isaac Asimov, 1977.
Atlante del cosmo - i buchi neri - National Geographic